Aprite il cassetto delle vecchie fotografie: dentro c’è un tesoro!
Portoferraio, 31 agosto 2024. Finalmente all’Isola d’Elba sarà presto accessibile la condivisione del patrimonio unico e inestimabile di immagini e fotografie che raccontano tutto il territorio isolano e le sue comunità. Un’occasione imperdibile per riscoprire le radici, consolidare l’identità attraverso la riscoperta di paesaggi e saperi, tradizioni e usanze, storie e personaggi fruibili tramite strumenti digitali innovativi.
Si tratta del progetto “Archivio della Memoria Elbana”, presentato venerdì 30 agosto nella Sala Consiliare del Comune di Campo nell’Elba da Patrizia Lupi, direttrice della Fondazione Isola d’Elba, ideatrice e responsabile del progetto, redatto e curato in sinergia con Leonardo Preziosi, Presidente di Italia Nostra Arcipelago Toscano, e Franco De Simone, CEO di Infoelba srl. Presente alla serata Marco Mantovani, Presidente della Fondazione Isola d’Elba, l’ente capofila del progetto selezionato dal Ministero della Cultura che ha ricevuto finanziamenti dell’Unione Europea – Next Generation EU, che ha sottolineato la valenza culturale e sociale della condivisione del prezioso patrimonio immateriale.
L’Archivio della Memoria Elbana rappresenta un’opportunità straordinaria per l’isola e per coloro che la amano, un progetto ambizioso e complesso, come è stato illustrato da alcuni membri del comitato scientifico intervenuti: Giorgio Giusti dell’Associazione Culturale La Torre di Marina di Campo, Gianmario Gentini dell’Associazione Culturale Le Macinelle di San Piero e lo storico elbano Mario Ferrari.
L’accessibilità del nuovo archivio sarà possibile grazie alla piattaforma realizzata da Promemoria Group, azienda leader nel recupero, conservazione e valorizzazione dell’heritage di grandi aziende e istituzioni. In questa piattaforma troveranno posto archivi già esistenti e materiali inediti provenienti da archivi privati che saranno accessibili gratuitamente da chiunque sia interessato alla consultazione per studi, ricerche, pubblicazioni, mostre, documentari e altre occasioni di valorizzazione. Il progetto prevede inoltre la realizzazione di un’App che consentirà di osservare la trasformazione del paesaggio elbano nel tempo.
La raccolta delle fotografie e del materiale documentario collettivo necessita della collaborazione di tutti per ricavare il maggior numero di informazioni e poterle da incrociare per ricomporre il prezioso puzzle del patrimonio identitario collettivo elbano.
Invitiamo dunque la cittadinanza a mettere a disposizione fotografie anteriori al 1980 che saranno scansionate, ottimizzate, schedate secondo le regole nazionali e internazionali di archivistica e restituite ai proprietari. Per ogni foto sarà indicata la provenienza e la proprietà e sarà necessario richiedere l’’autorizzazione ai proprietari per il loro uso per finalità esclusivamente culturali.
Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.
Per informazioni Patrizia Lupi cell + 39 339 6974753, Angela Provenzali +39 333 3036822
email: fondazioneisoladelba@gmail.com.
I materiali verranno raccolti – previo accordo telefonico con Angela Provenzali +39 333 3036822
o per email all’indirizzo fondazioneisoladelba@gmail.com – presso la sede della Fondazione Isola d’Elba a Portoferraio in Viale Teseo Tesei 12.
“Finanziato tramite avviso pubblico per l’erogazione di contributi a fondo perduto in favore di micro e piccole imprese, enti del terzo settore e organizzazioni profit e no profit, operanti nei settori culturali e creativi per favorire l’innovazione e la transizione digitale da finanziare nell’ambito del PNRR, Missione 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, Componente 3 – Turismo e Cultura 4.0 (M1C3) Misura 3 “Industria culturale e creativa 4.0”, Investimento 3.3: “Capacity building per gli operatori della cultura per gestire la transizione digitale e verde”, Sub – Investimento 3.3.2 – Sostegno ai settori culturali e creativi per l’innovazione e la transizione digitale (Azione A II), finanziato dall’Unione Europea – Next Generation EU e gestito dal Ministero della Cultura.”